Lavanda
Lavandula
angustifolia Miller
Un
pò di botanica
La Lavanda
appartiene famiglia delle Lamiaceae
. E' una pianta, rustica, resistente alla siccità. In italia sono
presenti 4 specie spontanee che colonizzao più o meno l'intera
penisola ad eccezione delle Regioni che si affacciano sull'Adriatico con
unica esclusione della Romagna. E' una nano
fareofita con fusti eretti e legnosi con rami giovani erbacei e pubescenti.
Le foglie sono lineari, lanceolate, strette, di un caratteristico colore
verde-grigio. L'infiorescenza è raccolta in una spiga
lunga 3-8 cm più o meno peduncolate.Il frutto della lavanda è
un achenio che contiene al suo interno un solo seme.
Clima, Terreno, Concime
La lavanda è una pianta che ama il sole (eliofita),
è una specie rustica ma le esigenze ambientali sono leggermente
differenti a seconda delle diverse specie. La Lavandula angustifolia,
che qui viene descritta, è molto più resistente al freddo
rispetto alle altre specie. La lavanda predilige un terreno ben drenato,
in quanto non tollerano i ristagni idrici. Il terreno non devono essere
particolarmente fertilie nè acido o tendenzialmente acido. E' preferibile
un terreno argilloso, ma si adatta bene anche ai terreni alcalini. Le
irrigazioni non devono essere ben intervallate in modo da non favorire
i ristagni idrici.
La lavanda, quando termina la fioritura deve essere potata per eliminare
tutti gli steli fioriferi e per cimare le piante.
Le piante un po' debilitate e poco compatte possono essere sottoposte
ad una potatura più drastica, in modo da lasciare solo pochi cm
di stelo. In questo modo la pianta di lavanda crescerà più
rigogliosa e rinvigorita stimolando lo sviluppo di nuovi germogli.
Moltiplicazione per talea
Quando termina la fioritura della lavanda, alla fine dell'estate, si possono
prelevare dai rami non fioriferi di un anno, delle talee lunghe circa
10-15 cm con una parte legnosa.
Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per
evitare le sfilacciature dei tessuti avendo cura che l'attrezzo che si
usa per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma)
per evitare di infettare i tessuti. Dopo aver eliminato le foglie poste
più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena
per favorire la radicazione.
Successivamente si sistemano le talee in una composta formata da una parte
di torba ed una di sabbia grossolana. Si fanno dei buchi con una matita,
tanti quante sono le talee e si sistemano come indicato nella foto. Avere
cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio. La cassetta
o il vaso si ricoprono con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto
messo a cappuccio) avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente
umido (annaffiare sempre senza bagnare la piantina in radicazione con
acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno togliete la plastica, controllate
l'umidità del terreno ed eliminate dalla plastica la condensa.
Una volta che iniziano a comparire i primi germogli , vuol dire che la
talea ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si trasferiscono,
in piccoli vasi di terracotta (se le avete fatte radicare in cassette),
che si collocano in un luogo al riparo dal freddo e dalle correnti d'aria
e in buona luce.
Le nuove piantine di lavanda si pianteranno nella primavera successiva.
Proprietà aromatiche
I responsabili del caratteristico profumo della lavanda sono gli oli essenziali
di lavanda prodotti da ghiandole, localizzate in tutte le parti verdi
della pianta (fiori, foglie e gambi) ma particolarmente concentrati nei
fiori.
Questi componenti sono presenti in maniera variabile nelle diverse specie
di Lavandula ma quello più profumato si ottiene dalle specie Lavandula
angustifolia. I fiori di lavanda si raccolgono in epoche diverse a seconda
del loro utilizzo: per uso erboristico si raccolgono all'inizio della
fioritura mentre per l'industria cosmetica e per la profumeria nel periodo
di massima fioritura.
Dopo la raccolta che deve essere fatta raccogliendo l'infiorescenza con
tutto il fusto, si fanno seccare in mazzi appesi a testa in giù,
in luoghi ventilati ed ombrosi in quanto il sole scolorirebbe i fiori.
Quando sono secchi si separa la spiga dal gambo e si conservano i fiori
o in sacchetti di tela o in ciotole per profumare la casa.
I fiori della Lavanda mantengono a lungo il loro profumo tanto che vengono
normalmente conservati in sacchetti di mussola o tela per profumare la
biancheria.
I fiori freschi vengono invece utilizzati per estrarre gli oli essenziali.
Curiosità
Le specie indigine presenti sul territoro sono:
L. stoechas (Lavanda selvatica) tipico componente della vegetazione
mediterranea; è ampliamente diffusa nella gariga
su graniti ed altri substrati acidi.
E' particolarmente frequente nelle stazioni ripetutamente percorse dal
fuoco, però strettamente legata al versante occidentale della penisola.
L. angustifolia (Lavanda vera) presente da 0 a 1800 m di quota,
presente nella bassa macchia e gariga, Liguria , Piemonte Alpi Marittime
e Cozie, Toscana, Salernitano, Pollino. E' comunemente coltivata in tutta
Italia. Da essa si ricava il pregiatissimo olio essenziale. E' coltivata
in vasta scala in tutto il territorio sia negli orti che nei giardini
fino ed oltre i confini della viticoltura.
l.latifolia è l'unica ad essere presente sul versante
adriatico in Romagna sul monte Visano la troviamo da 0 a 1000 m su pendii
aridi e cespugliosi.
L. multifida presente solo in Calabria e Sicilia, diffusa nelle
garighe e incolti aridi.
La lavanda è stata ed è l'elemento base per la preparazione
dei pot-pourri per profumare la casa fin dal lontano 1700.
Nell'antichità la lavanda era usata non solo per il suo profumo
e per l'igiene personale ma anche come disinfettante: nel Medioevo e fino
al 1700 si cospargevano e si strofinavano i pavimenti utilizzando la lavanda
come disinfettante.
La spiga è considerata un amuleto contro le disgrazie ed i demoni
e si dice che sia anche un talismano per portare prosperità e fecondità.
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