Salvia
Salvia
officinalis Linneo
Un
pò di botanica
Anche
questa labiata è, come
il rosmarino, coltivata in tutti gli orti, per l'abbondante uso che se
ne fa come condimento.
E' spontanea
in tutte le regioni meridionali con eccezione del Triestino, dell'Istriano
ed esclusione della Sicilia. Delle 18 specie spontanee, presenti sul territorio
nazionale, solo 4 sono presenti in quasi la totalità delle regioni
ed esse sono: S. sclarea (assente in Calabria), S. glutinosa (assente
nelle isole ed in Puglia), S. pratensis (assente nelle Isole) e S. verbenaca
(assente nel Piemonte e Trentino Alto Adige).
Le foglie sono portate da un corto picciolo, sono ovali-lanceolate, di
un bel colore grigio-verde con i bordi dentellati, nervature penninervie
e con la pagina superiore vellutata mentre quella inferiore è
più ruvida e con nervature evidenti. Una particolarità è
che sono ricche di oli essenziali che le conferiscono il caratteristico
aroma. I fiori violacei sono riuniti in infiorescenze e hanno
il caratteristico aspetto asimmetrico proprio della famiglia delle labbiate.
I frutti si formano alla base dei fiori e contengono i minuscoli semi
ovoidali di colore marrone scuro.
Clima, Terreno, Concime
E' una xerofita quindi prospera
senza difficoltà nei luoghi caldi e riparati e teme gli inverni
troppo rigorosi. Può essere coltivata in qualsiasi tipo di terreno
neutro o leggermente calcarei e sabbiosi anche assai povero , molto permeabili
in modo da favorire un buon drenaggio ed una buona circolazione dell'aria.
Sono assolutamente da evitare i terreni acidi e pesanti. La Salvia ha
normalmente una durata notevole, fino anche a 8-10 anni.
Può essere allevata anche in appartamento purchè si rispettano
le sue esigenze colturali anche se è all'aperto e in piena terra
che cresce al meglio.
Gradisce una buona circolazione dell'aria.
E' una pianta che va annaffiata con moderazione, stando attenti a non
lasciare ristagni idrici nel terreno che sono la principale causa di morte
di queste piante lasciando asciugare il terreno tra un'irrigazione ed
un'altra.
La Salvia officinalis fiorisce dalla primavera e per tutta l'estate ed
una volta terminata la fioritura è bene potare la pianta per stimolarne
la ricrescita; i semi maturano da agosto a settembre. Possiamo riprodurre
nuove piantine di salvia con la tecnica della riprodutione per talea.
Le talee si possono prelevare o tra marzo-aprile o tra giugno-luglio.
Si prelevano degli apici vegetativi lunghi circa 8-10 cm da piante di
2-3 anni di età.
Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per
evitare le sfilacciature dei tessuti avendo cura che l'attrezzo che si
usa per il taglio sia pulito e disinfettato. Dopo aver eliminato le foglie
poste più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere
rizogena per favorire la radicazione. Questa operazione non è strettamente
importante per la Salvia in quanto le talee hanno in genere una buona
capacità di germinazione.
Successivamente, in un vaso contenete due parti di terriccio fertile e
una di sabbia grossolana si fanno dei buchi con una matita, tanti quante
sono le talee e si sistemano come indicato nella foto avendo cura successivamente
di compattare delicatamente il terriccio. Il vaso si ricopre con un foglio
di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca
all'ombra e ad una temperatura intorno ai 18°C avendo cura di tenere
il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare
le piante in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno
si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed
eliminare dalla plastica la condensa.
Una volta che iniziano a comparire i primi germogli vuol dire che la talea
ha radicato. A quel punto si elimina la plastica e si sistema il vaso
in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta
che le talee si irrobustiscano. Una volta che sono diventate sufficientemente
grandi ed hanno prodotto nuovi getti vigorosi, si trapiantano nel vaso
o nel terreno definitivo.
Non disturbare le talee fino a quando non avranno messo i nuovi getti
Raccolta
Le foglie per essere conservate devono essere raccolte tra maggio
e luglio prima o all'inizio della fioritura. Si utilizzano anche le sommità
fiorali che vanno raccolte all'inizio della fioritura.
Per l'uso quotidiano in cucina le foglie possono essere raccolte tra la
primavera e l'autunno. Le migliori sono quelle delle cime e non devono
essere lavate ma strofinate con un panno umido.
Le foglie ed i fiori si fanno essiccare all'ombra e si conservano in sacchetti
di carta o di tela.
Curiosità
Pianta medicinale già nell'antichità celebre e largamente
coltivata; il nome ha la stessa radice di "salvare" e da esso
deriva il ted. Sable unguento medicamentoso. Molto citato è il
detto della scuola Salernitana " Cur moriatur homo, cui Salvia crescit
in horto? " Per questo è difficile capire se cresca spontanea
o come residuo di un antiche colture. Le stazioni del Triestino sono da
considerasi naturali, come pure quelle nell'Italia Meridionale, mentre
nel resto del territorio è verosimile sitratti di piante spontaneizzate.
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